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Tutte le novità pensioni 2023: requisiti e canali per uscire dal lavoro

Published by
Floriana Vitiello

Ecco tutte le novità pensioni 2023 legate alle modifiche apportate dalla legge numero 197 del 2022.

Scopiamo quali sono i principali requisiti e i canali di pensionamento anticipato ai quali avranno accesso ai lavoratori nel corso del 2023. Nello specifico faremo riferimento ai lavoratori assicurati presso la previdenza pubblica obbligatoria per i quali la legge numero 197 del 2022, ovvero la legge di bilancio 2023, ha introdotto diverse principali novità del 2023 novità.

Tra le c’è la forma di pensionamento anticipato, conosciuta con il nome di Quota 103, che permette di uscire prima dal lavoro in presenza di specifici requisiti. Ma la Legge di bilancio 2023 si è occupata anche di prorogare la misura come Ape sociale e Opzione donna.

Al momento non ci sono novità per la pensione anticipata ordinaria e il pensionamento di vecchiaia previsto dalla legge Fornero.

Scopiamo i dettagli di tutte queste misure.

Tutte le novità pensioni 2023: quota 103

La legge di bilancio 2023 ha introdotto una misura di pensionamento anticipato, la cosiddetta Quota 103. Tale misura dà la possibilità ai lavoratori di uscire dal mondo del lavoro al raggiungimento di 62 anni di età e dopo aver maturato 41 anni di versamenti contributivi.

I suddetti requisiti devono essere raggiunti entro il 31 dicembre 2023. Fermo restando che ai lavoratori è concessa la cosiddetta finestra mobile di 3 mesi, per coloro che sono occupati nel settore privato, e di sei mesi, per chi è occupato nel settore pubblico.

I lavoratori del settore scolastico, invece, hanno tempo fino al 28 febbraio 2023 per presentare la domanda di cessazione dal servizio con decorrenza della pensione a partire dal primo settembre 2023.

Quota 103 è figlia del cosiddetto sistema delle quote. Tuttavia, presenta un tetto alla misura del trattamento pensionistico erogabile. Di fatto, questa misura prevede la possibilità di accedere anticipatamente alla pensione con un trattamento pari a 5 volte l’assegno minimo, ovvero 2.818 euro al mese. Il tetto sarà rispettato fino al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria, ovvero 67 anni di età.

Rimanendo nell’ambito del sistema delle quote, va ricordato che coloro che hanno raggiunto i requisiti per accedere alla cosiddetta Quota 100, entro il 31 dicembre 2021, hanno la possibilità di presentare la domanda anche nel corso del 2023.

Lo stesso discorso vale anche per Quota 102, per la quale requisiti di accesso devono essere maturati entro il 31 dicembre 2022.

Ape sociale 2023 e Opzione donna

Nel 2023, sarà possibile accedere alla misura di pensionamento anticipato conosciuta con il nome di Ape sociale. Si tratta di un’indennità indirizzata in favore dei lavoratori in difficoltà o invalidi. Sebbene venga definita come pensionamento anticipato, l’Ape sociale è uno scivolo pensionistico che accompagna il lavoratore alla pensione ordinaria.

L’indennità è erogata dall’INPS per 12 mensilità, a coloro che hanno compiuto 63 anni d’età e versato almeno 30 anni di contributi.

Peer quanto riguarda Opzione donna, così come promesso in campagna elettorale, il governo Meloni ha prorogato la misura per il 2023. La misura è accessibile alle donne lavoratrici che hanno raggiunto 60 anni di età e hanno versato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022.

Tuttavia, per poter accedere al pensionamento anticipato occorre appartenere a tre specifici profili di tutela:

  • Caregivers;
  • Lavoratrici con invalidità civile pari ad almeno il 74%;
  • Lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.

Rispetto al 2022, Opzione donna 2023 prevede uno sconto di un anno sul requisito anagrafico per ogni figlio, per un massimo di 2 anni.

Ulteriori deroghe

Tra tutte le novità pensioni 2023 presenti in legge di bilancio sono state inserite diverse deroghe, che interessano anche i lavoratori che svolgono mansioni usuranti e notturne. In base a quanto stabilito dalla manovra finanziaria del governo Meloni, queste categorie di lavoratori avranno la possibilità di ritirarsi dal lavoro con 61 anni e 7 mesi di età e almeno 35 anni di versamenti contributivi. Allo stesso tempo dovranno perfezionare il quorum 97,6.

Ci sono novità che riguardano anche i cosiddetti lavoratori precoci. Nel 2023, infatti, questa categoria di lavoratori dovrà rispettare requisito contributivo ridotto a 41 anni a prescindere dall’età anagrafica. Condizione necessaria per poter accedere a quest’opportunità è aver svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del compimento del diciannovesimo anno di età. Inoltre, è necessario che il lavoratore si trovi in una delle seguenti condizioni:

  • Disoccupato con il documento integrale dell’indennità di disoccupazione;
  • Soggetto affetto da invalidità pari ad almeno il 74%;
  • Caregiver;
  • Soggetti che svolgono attività particolarmente difficili e rischiose, secondo quanto stabilito dal decreto del ministero del lavoro del 5 febbraio 2018;
  • Lavoratori che svolgono mansioni usuranti e notturni.

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