La Ferrari cambierà tutto nel 2023 con l’arrivo di Frederic Vasseur. Riviviamo un clamoroso errore di Mattia Binotto degli ultimi mesi.
Il 2023 sarà l’anno della svolta per la Ferrari, visto l’addio di Mattia Binotto e l’approdo a Maranello di Frederic Vasseur. Il manager francese dovrà cercare di rialzare un team che è purtroppo allo sbando, distrutto in maniera definitiva dalla sciagurata gestione dell’ingegnere di Losanna, che in quattro anni ha portato una squadra tutto sommato competitiva a diventare lo zimbello del Circus.
Il nostro può sembrare un commento duro, ma si tratta semplicemente della realtà dei fatti, visto che nella F1 non contano soltanto le prestazioni della vettura, ma anche una serie di altre cose che portano al risultato finale. Nel 2022 si è assistito ad una serie imbarazzante di errori strategici, ripetuti per troppe volte e che non hanno mai portato alla cacciata del colpevole.
Il suo nome è ormai fin troppo famoso, ed è Inaki Rueda, arrivato nel 2015 dalla Lotus e presentato in pompa magna come il genio delle tattiche. Nelle 8 stagioni in cui ha lavorato in Ferrari, lo spagnolo ha combinato di tutto e di più, mantenendo sempre intatto il proprio posto, e facendo maturare non pochi dubbi sulle motivazioni che lo hanno portato ad occupare una sedia nel muretto della Scuderia modenese. Nel 2023 potrebbe arrivare una lieve retrocessione di ruolo, ma il suo posto a Maranello non pare a rischio.
Nelle prossime righe, analizzeremo un clamoroso errore di valutazione di Binotto, che fece una bruttissima figura durante il Gran Premio di Ungheria, ovviamente in diretta mondiale. L’ingegnere di Losanna ha pagato a caro prezzo i suoi errori, così come la sua incapacità comunicativa che ha segnato i quattro anni della sua gestione.
Uno dei Gran Premi peggiori per la Ferrari del 2022 è stato sicuramente quello di Ungheria. A Budapest, su un tracciato tortuoso e che esalta l’alto carico aerodinamico, le Rosse di Charles Leclerc e Carlos Sainz erano le grandi favorite, ma come spesso accaduto nel corso della passata stagione, non si è riusciti a concretizzare il potenziale della monoposto.
Le due F1-75 avevano dominato le prove libere del venerdì grazie anche a delle temperature altissime, che poi sono andate via via abbassandosi durante il week-end. Al sabato, con il fresco, Leclerc e Sainz non sono riusciti a riproporre lo stesso passo del giorno prima, venendo battuti per la pole position dalla Mercedes di George Russell.
Per fortuna della Scuderia modenese, sulla Red Bull di Max Verstappen si è verificato un guasto alla power unit, che non gli ha permesso di qualificarsi oltre la decima posizione. In gara, l’errore clamoroso è arrivato al via, con entrambi i piloti che si sono schierati con le gomme Medie gialle, senza sdoppiare la strategia.
Al primo pit-stop, i due “Carli” hanno rimontato la stessa mescola, e la cosa è stata fatale alle Ferrari, visto che si era deciso di puntare sulle Hard per lo stint successivo. La gomma Dura, infatti, non era funzionante viste le basse temperature, come si era visto chiaramente sulle due Alpine di Fernando Alonso ed Esteban Ocon.
Nonostante questo, a Leclerc è stata montata la bianca, e dopo pochi giri è stato superato prima da Verstappen e poi da Russell, crollando sino al sesto posto dopo un ulteriore pit-stop per montare il compound Soft. La figuraccia per il Cavallino è stata tremenda, visto che nessuno dei due piloti è riuscito a salire sul podio, con Sainz solo quarto e Super Max vincente davanti alle due Mercedes.
Un mondiale già compromesso per il Cavallino si è concluso definitivamente in quel disastroso 31 luglio, con un Verstappen straripante che volò a +80 sul povero Leclerc, le cui ambizioni di vittoria vennero nuovamente distrutto dalle genialate di Inaki Rueda e dal suo staff di strateghi, se così possiamo definirli.
Durante la gara, una pessima figura è stata fatta anche da Mattia Binotto, che al 26esimo passaggio si era collegato in diretta con la telecronaca di “SKY Sports F1 UK“, affermando: “Se sono preoccupato dal ritmo di Verstappen che è in rimonta? No, assolutamente, perché il suo ritmo è buono come quello che abbiamo noi“.
Come volevasi dimostrare, dopo pochi giri Verstappen riprese senza problemi Leclerc superandolo per ben due volte, visto che l’olandese perse anche la posizione per via di un testacoda. Nel video postato qui sopra, caricato su Twitter dall’utente “Chris Dotau“, ci si può rendere conto fedelmente dello stato di incompetenza che si era raggiunto al muretto del team più vincente della storia.
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