Anche per il prossimo anno i nuclei familiari con un minore a carico o un figlio fino al 21esimo anno potranno ricevere l’assegno unico 2023.
Sebbene coloro che hanno ricevuto l’assegno unico e universale nel corso del 2022 non debbano presentare nuovamente la domanda, perché il rinnovo avviene d’ufficio, è bene sapere che c’è un documento che va rinnovato. Il rischio a cui si espongono i cittadini è di vedersi riconosciuto un importo inferiore rispetto a quello a cui avrebbero diritto.
L’assegno unico e universale è un contributo alla genitorialità e ha lo scopo di offrire un sostegno economico alle famiglie che hanno figli a carico, a partire dal 7° mese di gravidanza e fino al raggiungimento del 21esimo anno di età. Per i figli disabili il contributo non prevede limiti anagrafici.
L’assegno unico è stato introdotto nel 2022 ed è stato possibile presentare le domande a partire dal mese di marzo. Coloro che hanno ricevuto l’assegno, nel 2022, non dovranno rifare l’iter burocratico per ottenere l’importo anche nel 2023. In base alla normativa che disciplina il contributo economico, il rinnovo avviene d’ufficio, ovvero in automatico.
Tuttavia, occorre fare attenzione ad alcuni documenti che vanno rinnovati o aggiornati entro marzo, per garantire la continuità della prestazione.
L’assegno unico 2023 sarà erogato seguendo le medesime regole del 2022. Pertanto, l’importo del contributo sarà calcolato tenendo conto del numero di figli, di eventuali disabilità e ovviamente della condizione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare.
Per questo motivo, i richiedenti devono avere cura, ogni anno, di rinnovare l’ISEE. Ci stiamo riferendo a quel documento che attesta la condizione reddituale di ogni nucleo familiare e che permette di accedere a bonus, agevolazioni, sgravi e, dal 2022, anche all’assegno unico.
L’ISEE, però, ha una validità di 12 mesi. Per questo motivo, il documento è valido solo fino al 31 dicembre di ogni anno. Pertanto, per garantire continuità delle prestazioni è bene ricordare di aggiornare l’ISEE nel corso del mese di gennaio. In particolare, per l’assegno unico c’è tempo fino a marzo.
Vi è poi un’altra particolarità che riguarda eventuali variazioni del nucleo familiare da un anno ad un altro. Fermo restando che le variazioni possono essere comunicate anche nel corso d’anno, accedendo al sito dell’INPS tramite credenziali digitali SPID e recandosi nella sezione dedicata all’assegno unico.
Ad esempio, nel caso dell’inizio di una nuova gravidanza o della nascita di un figlio, il contribuente è tenuto ad avvertire l’istituto previdenziale in modo tale da poter ricevere l’assegno anche per il nuovo pargolo.
Per rinnovare l’ISEE ed evitare interruzioni nell’erogazione dell’assegno unico è possibile usufruire del servizio gratuito online offerto dell’INPS. Ci stiamo riferendo al famoso ISEE precompilato che dà l’opportunità di rinnovare, con pochi click, il documento che attesta la condizione economica e reddituale di un nucleo familiare.
In alternativa, è possibile rivolgersi ad un Patronato o ad un professionista abilitato.
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