Per riconoscere il pellet di qualità occorre sapere quali sono i dettagli a cui prestare attenzione. Stiamo per svelarvi alcuni semplici trucchi.
Chi pensa che tra i vari cilindri di legno in commercio non si sia differenza sbaglia. La qualità varia e puntare sul risparmio potrebbe, in alcuni casi, rovinare la stufa.
Il pellet è entrato nelle nostre vite da diversi mesi ormai ma ancora ci sono tante informazioni da apprendere. Sappiamo che consente di risparmiare in bolletta anche se i sacchi da 15 chili costano il triplo rispetto ad un anno fa a causa dell’aumento della domanda e della riduzione dell’offerta. Sappiamo, poi, che è possibile sostituire il pellet con materiali alternativi a condizione che si modifichi la stufa. Siamo a conoscenza del fatto che occorre prestare molta attenzione alle truffe online messe in atto da criminali con l’intento di rubare soldi ai consumatori. Mai credere a prezzi troppo bassi rispetto alla media del mercato. In questo periodo i sacchi non possono costare 4 euro, è una certezza e chi propone questo costo è un truffatore. Attenzione, poi, alla qualità dei cilindri di legno in vendita. In generale occorre sapere che il processo di pellettizzazione delle biomasse è unico e disciplinato da standard qualitativi imposti dalla Comunità Europea e dall’ISO. Ha un costo, dunque, comune a tutti i produttori e rivenditori. Se il risparmio proposto è eccessivo, probabilmente il pellet non sarà di qualità.
Il pellet di qualità deriva da un processo di lavorazione meccanica volto ad esaltare le caratteristiche della materia prima nonché dell’impianto in cui viene utilizzato. I cilindri qualitativamente ineccepibili mantengono il giusto equilibrio tra ecosostenibilità, resa energetica e potere calorifico.
Per essere considerato di qualità il pellet non dovrà contenere additivi. Dovrà essere, dunque, privo di sostanze chimiche. Attenzione, poi, alla provenienza – da evitare il mercato nero del legname attivo soprattutto nei paesi dell’est Europa – e alla materia prima. La biomassa di riferimento è la segatura o la legna preferibilmente derivante dal tronco dell’albero decortecciato. La corteccia, infatti, condiziona la resa energetica.
Per capire se un pellet è di qualità occorre controllare i residui post combustione. Il dato può essere verificato leggendo la scheda tecnica del prodotto. Il valore preferibile è un residuo di ceneri prodotto inferiore all’1%. Inoltre, è bene controllare l’assenza di zolfo (o inferiore allo 0,01%) e il quantitativo di cloro che dovrà essere inferiore allo 0,2%. Se tali parametri dovessero essere rispettati, allora il pellet sarà di qualità e consentirà di avere un rapporto corretto tra consumo e resa energetica.
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