Il Governo cambia tutto, introducendo novità rivalutazione pensioni. Brutte notizie per gli under 75.
La prima manovra di bilancio del governo Meloni sembrano trovare pace. A pochi giorni dall’approvazione della legge, ecco che c’è una novità rivalutazione pensioni.
L’intenzione del Governo è quella di alzare le pensioni minime a 600 euro solo per gli over 75 ed esclusivamente per i dodici mesi del 2023.
È stato poi confermato al 100% l’adeguamento al tasso di inflazione per gli assegni il cui valore è pari a 4 volte il minimo. Ci stiamo riferendo a coloro che percepiscono una pensione di 2100 euro al mese lordi. Per questa categoria di pensionati sarà possibile beneficiare di un aumento di 153 euro al mese lordi.
Scopriamo quali sono le novità rivalutazione pensioni.
Il prossimo anno i pensionati beneficeranno di una rivalutazione pensioni di tutto rispetto. Dopotutto, il meccanismo della perequazione prevede l’adeguamento degli importi degli assegni di pensione in base al costo della vita.
Pertanto l’INPS, partendo dagli indici forniti dall’ISTAT, adegua il valore degli assegni in modo tale che siano in linea col tasso di inflazione.
Tuttavia, in vista del prossimo anno ci sono novità rivalutazione pensioni. Ci stiamo riferendo all’aumento della pensione minima a 600 euro, che interesserà solo i pensionati che hanno più di 75 anni d’età.
Inoltre, le rivalutazioni saliranno dal 80 al 85% per i trattamenti fino a 5 volte l’assegno minimo, ovvero per coloro che percepiscono una pensione di 2.626 euro lordi al mese.
Per queste categorie di pensionati, l’assegno lieviterà di circa 153/162 euro lordi al mese.
Mentre per coloro che percepiscono pensioni 6 volte il minimo, ovvero 3.150 euro, è prevista una rivalutazione compresa tra il 55 e il 53%.
Per i pensionati che percepiscono un assegno pari a 8 volte il minimo, ovvero 4.200 euro, è previsto un incremento compreso tra il 50 e il 47%.
E ancora, coloro che percepiscono l’assegno pari a 10 volte l’importo minimo, ovvero 5.250 euro al mese, la rivalutazione è compresa tra il 40 e il 37%.
Infine, i pensionati che percepiscono un assegno che va oltre le 10 volte il minimo riceveranno una rivalutazione compresa tra il 35 e il 32%.
Tra le novità che il governo ha dovuto apportare all’emendamento relativo alla rivalutazione pensioni vi è anche l’innalzamento a 600 euro degli assegni sociali. Tuttavia in questo caso la misura è prevista solo per gli over 75 e interesserà solo i 12 mesi del 2023.
Gli incrementi in questione non saranno accreditati sul cedolino di gennaio, ma versati dall’INPS, sotto forma di conguaglio, a partire dai mesi di marzo e aprile.
Per quanto riguarda Opzione donna, ovvero la forma di pensionamento anticipato indirizzato in favore delle lavoratrici autonomi e subordinate, questa non prevede novità. Pertanto restano salvi i requisiti di accesso alla misura:
Per quanto riguarda il requisito anagrafico e alla possibilità che questo venga ridotto in base al numero di figli occorre specificare che quest’opportunità è riservata solo in favore delle lavoratrici, caregiver, invalide al 74%, licenziate o dipendenti da aziende con tavolo di crisi.
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