In Italia le tasse sui rifiuti non sono tutte uguali. Le cifre variano in base alla città di residenza, vediamo di quanto.
Alcuni cittadini spendono meno soldi di altri con riferimento alle tasse sui rifiuti. Tutto dipende dalle amministrazioni comunali.
La TARI è la tassa richiesta ai contribuenti per supportare i costi riguardanti il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Deve essere corrisposta da tutti i cittadini che possiedono o detengono a qualsiasi titolo dei locali oppure aree scoperte soggette alla produzione di rifiuti. Il costo del tributo è oneroso e negli anni è aumentato. La stima è di un +2,3% dal 2021 ad oggi. La media nazionale, dunque, si attesta intorno ai 314 euro e non più sui 307 euro. Una media alquanto approssimativa perché l’importo da corrispondere varia molto tra nord, centro e sud Italia ma anche all’interno di una stessa regione. Al nord, ad esempio, la media si attesta sui 267 euro. Al centro sui 320 euro e al Sud sui 366 euro. Cerchiamo di capire quali sono le città più care e, al contrario, i comuni che permettono un risparmio ai cittadini.
La classifica dei costi medi annuali delle diverse città italiane vede in testa Catania con i 594 euro attuali rispetto ai 504 euro del 2021. Segue Genova con il tributo che ha toccato quota 480 euro. Al terzo posto Brindisi con 464 euro. Un podio che non fa piacere ai cittadini delle città citate dato che si trovano a dover sborsare molti più soldi rispetto agli altri italiani.
Le successive posizioni sono occupate da Pisa con 463 euro, Messina con 459 euro e Salerno con 456 euro. Cifre ancora molto più alte della media nazionale e, come si può facilmente notare, a parte qualche eccezione i Comuni più cari si trovano al Sud.
Rimangono da conoscere le ultime quattro posizioni della classifica delle città in cui la Tari costa di più. Dopo la già citata Salerno troviamo al settimo posto Napoli con 455 euro. Seguono Reggio Calabria con un’impennata che ha toccato 443 euro, Agrigento con quota 422 euro e Benevento con 414 euro. Da segnalare l’incremento della tassa sui rifiuti del 27% registrato a Rovigo e le medie di Sicilia e Puglia, rispettivamente di 396 e 402 euro.
La classifica, dunque, fa emergere delle nette differenze tra nord e sud. Città come Milano, Trento, Venezia, Bologna sono fuori dalle prime dieci posizioni contrariamente a quanto si potesse pensare. Sicuramente se da una parte si toglie da qualche altra parte si aggiungerà ma questa è l’Italia, Paese di tasse su tasse.
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