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Economia

Assegno unico domanda 2023: novità incredibile che tranquillizza i beneficiari

Published by
Floriana Vitiello

Assegno unico domanda 2023: per ottenere l’assegno di sostegno alla genitorialità è necessario rifare tutto da capo? Facciamo chiarezza.

Coloro che hanno percepito l’Assegno unico e universale per i figli nel 2022 avranno la possibilità di beneficiare dell’erogazione d’ufficio della prestazione, senza dover presentare nuovamente la domanda. In pratica, il prossimo anno, i percettori di Assegno unico del 2022 non dovranno inviare una nuova domanda.

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Tuttavia, ci sono delle eccezioni che riguardano le modifiche del nucleo familiare, come ad esempio la nascita di un nuovo figlio o il raggiungimento dell’età oltre la quale il figlio non può percepire l’assegno.

Ad ogni modo, sebbene coloro che hanno già presentato la domanda nel 2022 non dovranno ripetere l’iter burocratico anche nel 2023, è doveroso ricordare che c’è un documento da presentare.

Quale documento bisogna presentare per avere l’assegno unico universale anche nel 2023? Come si fa a comunicare le modifiche del nucleo familiare?

Assegno unico domanda 2023: occhio all’ISEE

Coloro che hanno percepito l’Assegno unico e universale per i figli nel periodo che va da gennaio 2022 a febbraio 2023, riceveranno l’assegno a partire dal 1° marzo 2023. In base a quanto stabilito dalla disciplina, l’erogazione avverrà d’ufficio da parte dell’Istituto previdenziale, senza dover presentare nuovamente la domanda.

Invece, coloro che non hanno mai fruito dell’assegno unico dovranno presentare istanza prima del 28 febbraio 2023.

Così come specificato in una circolare dell’INPS, non è necessario presentare domanda per coloro che l’hanno già ricevuto il sostegno, consentendo la continuità della prestazione.

Tuttavia, il compito del contribuente è comunicare tempestivamente all’INPS qualsiasi variazione delle informazioni inserite nella prima domanda. È questo il caso della nascita di nuovi figli o della sopravvenuta condizione di disabilità, così come il caso di separazione o di variazioni IBAN o il raggiungimento della maggiore età dei figli.

Insomma, sono diversi i casi in cui il contribuente potrebbe dover comunicare variazioni del nucleo familiare.

In questo caso, la procedura può essere eseguita in modalità telematica, accedendo al portale dell’INPS tramite le proprie credenziali digitali.

Un documento che non può mancare

Sebbene il rinnovo della prestazione in sostegno della genitorialità avvenga d’ufficio da parte dell’INPS, il contribuente ha un onere burocratico da rispettare.

Ci stiamo riferendo al rinnovo della DSU, che permette di formulare l’ISEE.

L’indicatore della situazione economica equivalente ha valenza annuale e deve essere richiesto ogni anno. Fermo restando che in presenza di variazioni rilevanti dei dati reddituali è possibile presentare il cosiddetto ISEE corrente.

Ad ogni modo, il contribuente che percepisce l’Assegno unico universale deve presentare la nuova DSU affinché avvenga correttamente il calcolo dell’importo da erogare.

La mancata presentazione della DSU, per l’anno 2023, determina un calcolo dell’importo dell’Assegno unico che farà riferimento ai valori minimi previsti dalla normativa.

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