Da qualche settimana c’è l’incubo influenza australiana, che ha messo k.o. più di 2 milioni di italiani. Quali sono i sintomi e i rimedi?
Negli ultimi due anni di pandemia, ci siamo quasi dimenticati dell’esistenza dell’influenza stagionale. Dopotutto, indossando i dispositivi di protezione individuale e adottando le misure di prevenzione, come il distanziamento sociale, il virus influenzale è circolato di meno.
Ora che le restrizioni Covid sono cadute sotto il peso della campagna vaccinale, ecco che ritorna la cara vecchia influenza.
Quest’anno, però, ha portato con sé anche una novità. Anzi due. L’influenza stagionale si è anticipata. Di fatto, l’infezione virale, che generalmente compariva tra gennaio e febbraio, ha fatto capolino già a metà novembre, cogliendo tutti di sorpresa.
Inoltre, vi è un altro dato allarmante che riguarda la fascia d’età più colpita della popolazione: i bambini tra 0 e 5 anni.
Cos’è l’influenza australiana? Quali sono i sintomi che la contraddistinguono e come fare a differenziarla dalle Covid?
Quest’anno l’influenza stagionale si è anticipata e ha messo a letto oltre 2 milioni di italiani già a novembre. Si tratta di una conseguenza post pandemica, ampiamente prevista dagli esperti.
Il ceppo predominante è l’H3n2, che è proprio uno dei principali responsabili della cosiddetta influenza australiana.
In base ai dati registrati dall’Istituto Superiore di Sanità, nella finestra di tempo che va dal 21 al 27 novembre 2022 c’è stata una sensibile crescita dei casi influenzali.
L’incidenza maggiore si è registrata soprattutto nella fascia della popolazione più giovane.
Ad ogni modo, i dati registrati fanno emergere un +12,9 di casi per ogni 1000 assistiti. Si tratta di un’incidenza notevole, che è dovuta in gran parte all’infezione della cosiddetta influenza australiana.
In base ai report ufficiali, l’influenza stagionale del 2022 ha raggiunto un picco di casi tre volte superiore rispetto alla media del periodo. Ma, soprattutto, l’ho fatto la sua comparsa con due mesi d’anticipo rispetto agli altri anni.
In base ad alcune previsioni, in Italia, il picco di influenza stagionale potrebbe registrarsi durante il periodo natalizio.
L’influenza australiana ha sintomi piuttosto simili a qualsiasi altra influenza e anche al Covid-19. I soggetti che contraggono l’infezione, dal sottotipo A(H3n2), manifestano sintomi quali:
Così come spiegato dall’epicentro dell’Istituto superiore di sanità: “L’influenza è contraddistinta da un repentino manifestarsi di tutti i sintomi generali e respiratori. L’incubazione è piuttosto breve, circa 1-2 giorni. I sintomi si manifestano per circa tre o quattro giorni, ma possono protrarsi anche per una o due settimane”.
Nella maggior parte dei casi le persone guariscono entro la settimana e non sono necessarie cure. Nei soggetti sani non insorgono complicazioni particolari. Occorre però fare attenzione ad alcune categorie di persone come le donne incinte, i bambini tra i 6 mesi e i 5 anni, gli anziani, le persone con malattie croniche o sottoposte a terapie che indeboliscono il sistema immunitario, gli obesi gravi e il personale sanitario.
La maggior parte di coloro che contraggono l’infezione virale, che determina l’influenza, non hanno bisogno di cure mediche. Tuttavia, dal momento che i sintomi sono molto simili a quelli del Covid-19, i medici consigliano di fare un tampone per escludere che si tratti di Sars-Cov.
Nel caso in cui il tampone antigenico dovesse risultare negativo e venisse confermata l’influenza stagionale, il paziente deve stare a riposo a casa, stare al caldo e bere molta acqua per evitare la disidratazione.
Per ridurre la temperatura corporea e alleviare i dolori è possibile ricorrere al paracetamolo o all’ibuprofene. In caso di influenza, non è necessario assumere antibiotici che non hanno alcuna funzione contro le infezioni virali.
Per prevenire l’influenza, il metodo migliore consiste nella vaccinazione e il rispetto delle norme di prevenzione (es. distanziamento, lavaggio frequente delle mani e uso della mascherina).
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