Uno moneta sogno di molti. I collezionisti impazzano. A emetterla c’ha pensato il Vaticano omaggiando un grande scultore del XVIII secolo.
Antonio Canova omaggiato da una meravigliosa moneta battuta dalla Zecca Vaticana.
In occasione del bicentenario della scomparsa di Antonio Canova, anche la Zecca Vaticana ha battuto, di recente, una moneta d’oro già brama di ogni buon collezionista. Anche Italia e Repubblica di San Marino avevano reso omaggio all’artista, anche loro emettendo una moneta celebrativa.
Proviamo a tracciare brevemente l’identikit di questo più che celebre pittore e scultore, Antonio Canova.
Si parla di uno dei più significativi scultori e pittori italiani, vero e proprio faro del Neoclassicismo. Nel cuore delle sue manifestazioni artistiche vi era la volontà e il desiderio di dare rappresentazione della perfezione e della bellezza. Il suo modello per antonomasia era ovviamente l’arte greco-romana.
Nonostante tutto Canova va anche oltre, se così potremmo dire. Un autentico rinnovamento degli antichi statuti estetici, l’artista veneto nelle sue rappresentazioni pone particolare interesse all’espressività dei corpi e dei volti. Nel corso della sua carriera ed esistenza conobbe influenti committenti, tra cui aristocratici, dinastie reali e perfino la corte papale e Napoleone Bonaparte.
Tra le sue opere più celebri possiamo menzionare “Amore e Psiche”, “Teseo sul Minotauro”, la “Venere Italica”, “Le tre Grazie”.
Torniamo ora all’oggetto di interesse, la moneta celebrativa. Siamo di fronte a uno dei pezzi più interessanti degli ultimi tempi. Oltre a presentarsi di importante lavorazione e cospicua di dettagli, si tratta di un esemplare aureo 917/1.000 fabbricato in tipologia “proof”, ossia “Fondo Specchio”. Oltre a ciò misura il peso di 15 g, conta un diametro di 28 mm e il suo margine circolare è di modello zigrinato fine.
Considerando la prospettiva estetica, sul dritto si scorge nel cuore l’emblema araldico papale, accostato, da ambedue i lati, da una coppia di creature celesti che Canova intagliò per il Cenotafio degli Stuart. Al di sotto di tale messa in scena ecco l’espressione “Miserando Atque Eligendo” e le iscrizioni “FRANCISCVS PP.” e “AN. X S.P. – MMXXII”.
Sul rovescio, viceversa, vi è una raffigurazione del Perseo Trionfante, scultura di Canova datata 1800 e ubicata nei Musei Vaticani. Sulla destra ci si imbatte nel profilo dello scultore, ispirato all’autoritratto marmoreo a oggi presso Possagno, prossimo alla sua architettura commemorativa sepolcrale. Lungo i lati, tra fasce e fronde di alloro, le scritte riportanti gli anni “1822” e “2022”. In alto, ad arco, appare l’indicazione “EURO CINQUANTA”, mentre al di sotto “CITTÀ DEL VATICANO”.
Prendendo in considerazione i materiali e la pregevole lavorazione, ci si può prendere conto di quanto possa essere elevato il costo e il valore di tale moneta commemorativa. Agli elementi appena citati, dovremmo anche sommare la limitatissima tiratura. Del resto lo Stato Vaticano ha preso una decisione perentoria: una emissione sul migliaio di esemplari.
Nel complesso, il valore di mercato, stando a quanto appena elencato, si aggirerebbe intorno ai 997 euro. Nondimeno occorre tener conto di come questa magnifica moneta del Vaticano, che attualmente vale circa 1.000 euro, un domani potrebbe raggiungere prezzi ancor più elevati.
Pertanto si tratterebbe di un autentico investimento con vista sul futuro, collezionisti e numismatici non dovrebbero perdere l’occasione. I raccoglitori attendono.
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