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Il referendum virtuale lanciato da Facebook tra i suoi utenti sul tema della privacy si è prima risolto in un colossale flop ed è poi stato totalmente disatteso dalla dirigenza del social network in blu. 297.883 membri di Facebook, l’83% delle 342.632 persone che hanno partecipato al sondaggio, si sono infatti detti contrari al fatto che il sito modifichi la sua politica di utilizzo dei dati personali.
Nonostante questo, l’azienda di Mark Zuckerberg metterà mano alle regole che segue nella raccolta di dati sensibili dai propri utenti a scopo pubblicitario. Non si tratta della prima volta che le leggi sulla privacy pongono dei problemi al colosso dei social media: a fine 2011 l’authority irlandese ha disposto un’ispezione al sito web, mentre il primo annuncio della modifica del regolamento in questione aveva sollevato oltre 7mila commenti contrari da parte degli utenti.
Era stata proprio questa rivolta popolare ad indurre Facebook ad aprire il dibattito online sottoponendo la questione ai propri utenti. Ma, come si legge nella ‘Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità’ di Facebook, per rendere il risultato del voto vincolante e non solo consultivo, occorre che partecipino al sondaggio il 30% dei 900 milioni di utenti della compagnia. Poichè, invece, questo referendum online non ha raggiunto il suo quorum, il social network ignorerà la dichiarazione dei propri utenti e cambierà comunque la sua politica sulla privacy.
A spiegare la scelta è stato il responsabile della comunicazione e della policy pubblica dell’azienda, Elliot Schrage: ‘Crediamo fortemente che questi aggiornamenti vi forniscano più dettaglio e trasparenza sulla nostra protezione dei dati e sulle nostre pratiche. Abbiamo ricevuto molti commenti positivi su questi cambiamenti dai nostri regolatori e dai molti altri addetti ai lavori, inclusi i gruppi dei consumatori e sulla privacy, che abbiamo consultato a proposito di queste revisioni.’
‘La maggior parte dei cambiamenti chiarificano i nostri standard piuttosto che modificarli in modo fondamentale,’ prosegue Schrage. ‘Molti dei cambiamenti riflettono semplicemente i prodotti recentemente lanciati o conformano i linguaggi tra le nostre varie politiche.
Più significativamente, i cambiamenti incorporano le raccomandazioni fatte dai legislatori, tra cui l’autorità irlandese.’
Schrage ha aggiunto che Facebook ha intrapreso uno ’sforzo sostanziale’ per informare i propri utenti a proposito delle modifiche programmate alla sua politica, ma ha descritto i quasi 300mila utenti che hanno votato contro la proposta come una ‘percentuale non rappresentativa della nostra comunità di utenti.’