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Google Play Music è arrivato anche in Italia, finalmente un concorrente degno di questo nome per iTunes di Apple. Questo nuovo digital store creato dal motore di ricerca leader nel web, è stato inaugurato in Italia, Germania, Francia, Spagna ed Inghilterra. È schematizzabile in tre parti: l’acquisto dei file musicali (solo apparentemente il nucleo del servizio), la gestione della libreria personale e, novità interessante per chi produce musica oltre che ascoltarla, il cosiddetto Portale degli Artisti. Google ci spiazza con tante incredibili novità che metteranno a dura prova il, fin’ora, incontrastato regno del suo rivale Apple.
Su Google Play Music si può ascoltare ed acquistare la musica, ovunque ci troviamo e con qualsiasi dispositivo che abbia un accesso internet, dal classico computer al notebook, dai tablet alla nuova generazione di smartphone, con tecnologia Android, scegliendo di scaricare fino a 20.000 brani musicale per utente, in una libreria personale accessibile su cloud.
Per acquistare un file è necessario registrarsi gratuitamente anche se occorre inserire un numero di carta di credito per autenticare il Paese di residenza dell’utente. Questa necessità dipende dagli accordi con case discografiche ed enti preposti alla remunerazione dei diritti d’autore, che richiedono l’identificazione territoriale.
Ogni brano acquistato viene inserito nella libreria personale, che, come già accennato, può contenere fino a 20.000 file, e raccogliere anche tutti i brani già posseduti.
Il meccanismo è semplice e sorprendentemente gratuito, giacché Apple chiede un pagamento di 24,99 euro annuali per il corrispondente servizio iTunes Match che però offre spazio illimitato. Il sistema confronta l’elenco dei nostri brani con quelli a disposizione di Google Play Music, copiando sullo spazio cloud dell’utente solo quelli che non sono già presenti nel catalogo di Google, gli altri sono messi subito a disposizione. L’intera collezione è disponibile a tutti i dispositivi collegati all’account dell’utente.
Ma è il cosiddetto Portale degli Artisti a rappresentare la novità più dirompente di Google Play Music che altri servizi come iTunes, Amazon Mp3 Store, Xbox Music Store o Spotify non offrono. Attraverso il pagamento di una quota annuale di 25 dollari è possibile mettere in vendita i propri contenuti musicali originali, senza complicazioni aggiuntive e con una remunerazione pari al 70% del prezzo (il 30% viene trattenuto da Google). Qualunque musicista, gruppo o cantante potrà così offrire direttamente al mercato telematico mondiale le proprie realizzazioni originali.
Con questa nuovo store c’è inoltre la possibilità di condividere l’ascolto di una canzone con gli amici attraverso il proprio account di Google+. Ai soli dispositivi Android, inoltre, è riservata la funzione scopri artisti simili.
Con l’annuncio da parte di Google di Play Music, si può registrare un nuovo record realizzato dal numero di App disponibili per i dispositivi con tecnologia Android. Sul virtual shop Play sono disponibili infatti 700 mila programmi scaricabili direttamente tramite smartphone e/o tablet, un numero invidiabile che annulla la differenza con lo Store di Apple iTunes.